Sui passi di Arthur Rimbaud nel 2023

Essere come Rimbaud?! quante generazioni si sono ispirate al giovanissimo poeta maledetto nei decenni passati, dagli anni 70 in poi. A.R è stato capace di influenzare generazioni di giovanissimi e di artisti di ogni genere, anche ed in particolare del mondo del rock, financo diverse pop star (su tutti Jim Morrison e Patti Smith); del primo si dice che portasse sempre con se un libro di Arthur Rimbaud, della seconda, arrivò a comprarsi la sua casa d’infanzia. Rimbaud ha portato nell’epoca moderna, da fine ottocento in poi, quella ventata di giovane ribellione capace di “dichiarare guerra” al perbenismo ed al conformismo delle classi nobiliari. Ha messo in luce lo stantio mondo borghese dell’epoca, per molti aspetti ancora non cosi tanto difforme da quello odierno, evocandone contraddizioni e paradossi, dal “clericalismo”, al finto perbenismo, a quel “politicamente corretto” che oggi prende il nome di radical chic.

Riproposizione di Arthur Rimbaud tramite l’intelligenza artificiale.

Tutta la cultura pop del novecento è intrisa e densamente influenzata da A.R, a cui si ispirò ad esempio il regista Ted Kotcheff nel film “cult” degli anni 90 Rambo. Nome derivativo da Rimbaud appunto, in una pronuncia americanizzata che suona anche molto italiana. Chi meglio del giovane poeta maledetto poteva incarnare lo spirito guerriero del celebre personaggio interpretato da Silvester Stallone?

Ma continuando negli anni a seguire, Rimbaud si è insinuato anche nella pop art e nel mondo della cultura urban, che ne ha poi rappresentato una degna prosecuzione, prendendo poi declinazioni proprie, che comunque conservavano alcuni aspetti fondamentali del’ideologia del giovane poeta maledetto.

Artur Rimbaud ritratto in dierve opere d’arte contemporanea negli anni 60 e 70, veniva sovente inserito da artisti espressionisti e fotografi in contesti urbani, con fotomontaggi che lo ritraevano in stazioni metropolitane, bar, ristoranti, piazze e città americane.

Cosa rimane oggi di quel sentimento di ribellione e di scoperta?

Oggi nel 2023 cosa rimane di questo sentimento contestativo e visionario? in un primo momento verrebbe da dire abbastanza poco; se è vero che i giovani vengono per lo più omologati nei loro “sistemi universitari”, orientati a divenire per citare Umberto Galimberti “funzionari d’apparato”, è vero anche che nel mondo e nella cultura giovanile del dopoguerra fino ad oggi, mai si è espresso come mai prima, un sentimento di rottura e contestazione “controcultura”, verso le generazioni precedenti. Non possiamo ritenere che in tutto questo A.R non abbia avuto una influenza significativa, se non altro di riflesso, quasi per via evocativa, come fosse un eco, una risonanza che si propaga da giovane in giovane.

Uno dei massimi esponenti del pensiero di A.R nel dopoguarra, possiamo dire essere stato sicuramente Pierpalo Pasolini, altro poeta, scrittore e “veggente”, che come Arthur Rimbaud predisse scenari futuri della società dei consumi, denunciando l’omologazione a cui la politica e i poteri forti volevando indirizzare la società, per dominarla dall’alto.

Oggi sicuramente non vi è più quell’aggregazione che negli anni 70′ e 80′ davano una chiara connotazione anche politica a questi movimenti, tuttavia a differenza di allora, proprio la mancanza di aggregazione e organizzazione che spesso sfociava nelle ideologie e nella politica, rende il pensiero dei giovani contemporanei maggiormente libero, liquido e autentico, proprio come quello del celebre poeta.

Arthur Rimbaud in un opera d’arte di fotografia surrealista anni 70, dove viene inserito in un contesto “urban culture” misto tra espressionismo, esistenzialismo e degrado. Sicuramente una delle tante rappresentazioni iconiche del giovane poeta nella cultura degli anni 90.

Questa ideologia tipicamente giovanile di A.R, si rifà alla libertà dai concetti di classe ed al sentire, quali elementi portanti di significato per l’umano; financo alla voglia di scoperta e di viaggio, queste si, caratteristiche moderne e presenti nella “Z generation”. In A.R spiccarono inoltre la voglia di libertà espressa tramite il viaggio e quell’irrequita volontà di scoperta.

Oggi abbiamo le università organizzate, gli erasmus, i viaggi low-cost, i social media, elementi che in qualche modo mi permettono di intravedere una direzione che porta proprio la dove A.R voleva indicare. Un abbattimento delle frontiere, ma non delle culture e delle tradizioni, queste si da conservare e da scoprire. A.R vedeva la globalizzazione nella capacità di vivere il mondo e di conoscerlo viaggiando – del resto fu il più grande camminatore della storia umana – non certo in senso di omologazione del pensero e culturale. Credo dunque che in molti aspetti la direzione dei giovani e del mondo sia quella giusta, quella indicata da A.R; certo non senza travagli e lotte, ma del resto queste sono da sempre state una preorogativa delle nuove generazioni.

Le sfide per l’umano saranno ancora tante, ma quello spirito tipicamente adolescenziale dell’uomo è vissuto in ogni epoca, Arthur Rimbaud ne è stato sicuramente il massimo esponente e paladino, il poeta ragazzo, un visionario ribelle a cui ogni adolescente potrà ispirarsi.

Un commento

  1. Hi, this is a comment.
    To get started with moderating, editing, and deleting comments, please visit the Comments screen in the dashboard.
    Commenter avatars come from Gravatar.